CGIL Marche
INFORTUNI SUL LAVORO: IN CALO QUELLI MORTALI.
AUMENTANO LE DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI, +12% TRA CUI I TUMORI.
SANTARELLI (CGIL MARCHE): “I PIU’ COLPITI SONO I GIOVANI
TRA I QUALI E’ PIU’
DIFFUSO IL LAVORO PRECARIO”
Ancona, 30 gennaio 2019 - Nelle Marche
aumentano le denunce di malattie professionali, a partire dai tumori, in un
quadro generale in cui la regione conferma un trend stabile nel 2018,
rispetto al 2017, per il numero degli infortuni sul lavoro, praticamente in
linea con le dinamiche nazionali. Diminuiscono, invece, del 33,3% gli
infortuni mortali mentre in Italia, aumentano del 10,1%. Nel complesso, i
più colpiti dagli infortuni, sono i lavoratori più giovani: nella fascia
15-24 anni, l’incremento è pari al 12,1%. Le province dove più aumentano gli
infortuni sono Macerata con + 1,7% e Pesaro-Urbino con +0,7%; in
diminuzione, invece, nelle altre province, ad Ancona (-2,2%), Ascoli Piceno
(-0,6%) e Fermo (-1%).
Sono questi i dati Inail,rielaborati dall’Ires
Cgil Marche, sulla situazione degli infortuni sul lavoro nelle Marche nel
2018. Dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: “Il
livello degli infortuni continua ad essere elevato, ancor di più il numero
delle denunce di malattie professionali. Per questo, la contrattazione deve
rimettere al centro le condizioni di lavoro ma anche le istituzioni devono
esercitare il loro ruolo sia come prevenzione e controlli, incrementando gli
organici della vigilanza, sia come repressione dei fenomeni di
irregolarità”. E ancora: “Ciò che più ci preoccupa è che sono i giovani i
più colpiti, tra i quali è più diffuso il lavoro precario; se non si
combatte la precarietà, dunque, non si può perseguire neanche la dignità del
lavoro stesso”.
INFORTUNI – Nelle Marche sono stati 18.621 gli
infortuni di cui 15.776 avvenuti in occasione di lavoro e 2845 avvenuti in
itinere (durante il tragitto casa-lavoro). Rispetto al 2017, c’è uno scarto
di -0,5%. Tra i più coinvolti nella regione, ci sono gli immigrati dove si
registra un aumento del 6,5% a fronte di una diminuzione degli italiani
dell’1,4%. Il settore più esposto è quello dell’industria: in particolare,
quella di fabbricazione dei mobili (+8%), dei macchinari (37%) e dei
prodotti in metallo (2,1%) e quelle alimentari (+2,5%). In crescita anche
gli infortuni nella sanità e assistenza sociale (+4,2%). Sul fronte degli
infortuni mortali, diminuiscono in modo sostanziale ad Ancona (-22%), ad
Ascoli (-50%) e a Pesaro-Urbino (-66%) mentre aumentano a Macerata (+50%)
passando da 4 a 6, e Fermo passando da 1 a 2.
DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI – Nelle Marche
aumentano del 12% passando da 5.366 a 6.039; in Italia, l’aumento è del
2,5%. I settori più colpiti sono quelli dell’industria e dei servizi dove si
registra un incremento del 17,8%, diminuiscono invece in agricoltura (-9,3%)
e nel lavoro pubblico (-9%). Tra le malattie professionali, quello che,
percentualmente, segna l’aumento maggiore, pari a 55,2%, è il tumore,
seguito da malattie del sistema nervoso (+17,1%), malattie osteo-muscolari
(+13,9%) e quelle del sistema respiratorio (+3,8%). La provincia dove si
registra il maggior incremento di denunce di malattie professionali è Ancona
(+30,5%), seguita da Ascoli Piceno con +26,9%, Pesaro-Urbino con +11,2%,
Macerata con +4,1. Unica provincia in diminuzione è Fermo con -6,2%.