OSSERVATORIO PRECARIATO – MARCHE: GENNAIO-MARZO 2016 CROLLANO LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

   CGIL Marche   IRES Marche  OSSERVATORIO PRECARIATO MARCHE: GENNAIO-MARZO 2016 CROLLANO LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO (-2400 rispetto al primo  trimestre2015)   Ancona, 24 maggio 2016 Nel primo trimestre 2016, le aziende marchigiane hanno assunto 30.310 persone, il 13,5% in meno rispetto allo stesso periodo 2015.La maggior parte dei neo assunti ha un contratto a termine (74,8%), il 19,7% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato e solo il 5,4% come apprendista.  Le trasformazioni di contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state 950 con un incremento del 35,9% rispetto al 2015. Le trasformazioni dei tempi determinati in contratti stabili ammontano a 2.213, il 30,1% in meno rispetto al primo trimestre 2015.  Le cessazioni di lavoro sono state 23.259 con la creazione di un saldo positivo “assunzioni – cessazioni”  (pari a 7.051 posti di lavoro) ma solo in termini complessivi: il saldo tra assunzioni e cessazioni per i contratti a tempo indeterminato è pesantemente negativo (-2.397).  Guardando il saldo  tra assunzioni e cessazioni del primo trimestre del 2016, il dato che emerge in maniera netta è la sola crescita dei contratti precari.    Osserva Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche:<La cosa che più colpisce dei dati diffusi dall’Inps non è tanto il crollo dell’occupazione, da noi da sempre preventivato, dopo il doping degli incentivi, ma le sue dimensioni. A marzo 2016, registriamo un -38,6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno; ciò che più preoccupa è il confronto con il 2014, anno in cui ancora non c’erano gli incentivi. Infatti rispetto allo stesso periodo del 2014, c’è un calo dei tempi indeterminati del 9,67%, dei tempi determinati del 10,28% e dei contratti di apprendistato del 23,79%>.
   
Secondo Santarelli, <il quadro che emerge dai dati Inps è molto preoccupante e dovrebbe far ragionare il governo su come intervenire per modificare le leggi sbagliate.  Se non si cambierà politica, il rischio è che a fine anno potrebbe esserci un’ecatombe occupazionale. La Cgil sta cercando di dare un contributo con la propria Carta dei diritti universali del Lavoro sulla quale sta partendo una campagna di raccolta di firme di massa a sostegno di una Legge di iniziativa di Legge popolare con la quale il Parlamento dovrà confrontarsi>.
  Voucher Marche (DATI 2015)   Nel 2015, nelle Marche, 64.096 lavoratori sono stati retribuiti attraverso i voucher con un incremento, rispetto al 2014, del 33,3% e del 121,3% rispetto al 2013. Il 39,49% ha meno di 29 anni,  il 21,10% ha tra 30 e 39 anni, il 17,87 ha tra 40 e 49 anni, il 11,85 ha tra 50 e 59 anni e solo l’9,68% ha più di 60 anni. Il numero dei lavoratori che hanno lavorato nel 2015 con i voucher, e che non hanno posizioni attive contributive al momento dell’utilizzo  della prestazione, sono 21.397, pari al 33,38% degli utilizzatori totali.  Nel 2015 ben 23.716 aziende o committenti privati hanno utilizzato questa forma di lavoro precaria. Solo l’1,1% dei voucher venduti nelle Marche sono utilizzati nell’agricoltura, ben il 19,8% nell’industria e nelle costruzioni, il 12,9% nel commercio, il 25,2% nel settore alberghiero e ristorazione, l’11,6% nei servizi alle persone. Secondo Santarelli, “è evidente dall’analisi dei dati INPS che il voucher,  nato come una forma di assunzione per far emergere il lavoro nero in alcuni settori specifici e per alcuni lavori occasionali, è diventato una forma di lavoro sostitutiva del lavoro a contratto. Con tutte le conseguenze anche per la sicurezza dei lavoratori>.  
 
 
 
 

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