Infortuni lavoro, gennaio-febbraio 2025: in aumento, donne e over 60 i piu’ colpiti. Longhin (Cgil Marche). “Donne e over 60 vittime della precarietà del lavoro”

Aumentano gli infortuni e a farne le spese sono soprattutto le donne e gli  over 60. I settori  maggiormente interessati sono quelli di chimica, gomma, plastica  e costruzioni. E’ il quadro che emerge dai dati Inail, elaborati da Ires Cgil Marche, nel periodo gennaio-febbraio 2025. “Le donne, più degli uomini, sono vittime della precarietà del lavoro – dichiara Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche – , sono coloro su cui più si scaricano le fragilità del sistema. Per questo, è necessaria una formazione adeguata e di qualità”.

I DATI E L’ANALISI – Da gennaio a febbraio 2025, gli infortuni sono passati da 2514 a 2487, la provincia più colpita è Macerata dove si registra un + 13,3% seguita da Fermo con+ 5,55%, e Ascoli Piceno con +1,9%. Le donne sono le più colpite, +2,4%,  quindi gli over 60 ,+17,2%.  Il settore più colpito è quello di chimica, gomma e plastica con +52,5%. Una situazione preoccupante e che fa riflettere anche in vista del 28 aprile, giornata mondiale della sicurezza sul lavoro.

“Questi dati rispecchiano fedelmente le criticità e le distorsioni del nostro modello produttivo, che devono essere rimosse al più presto – sottolinea Longhin- , ecco perché ci vuole  una formazione adeguata,  da svolgere prima che i lavoratori vengano adibiti a specifiche mansioni. Il tutto anche tenendo conto della conoscenza della lingua italiana per gli stranieri. Ma, soprattutto, la formazione deve essere erogata da enti accreditati e certificati”. La precarietà crea “insicurezza e su questo occorre intervenire”.

Per quanto riguarda gli over 60, chiarisce Longhin, “il fenomeno è sempre più diffuso “perché, nelle Marche, stipendi e pensioni sono basse e dunque spesso si è costretti a lavorare fino a tarda età”.

Infine, per quel che concerne gli stranieri, anche loro tra i più colpiti da infortuni,  chiude la segretaria, “vanno considerati i fenomeni di dumping, dovuti allo sfruttamento della manodopera illegale e ai fenomeni di caporalato”.