La CGIL nelle Marche

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) nelle Marche ha rappresentato, sin dalla sua nascita, un pilastro fondamentale per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e per la crescita sociale ed economica del territorio. Attraverso decenni di battaglie sindacali, riforme e mobilitazioni, la CGIL ha accompagnato le trasformazioni della regione, rimanendo sempre fedele ai valori di giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà.

Le origini: i primi passi del sindacalismo marchigiano

Le radici della CGIL nelle Marche affondano nella seconda metà dell’Ottocento, quando cominciarono a formarsi le prime società di mutuo soccorso, soprattutto nelle città di Ancona, Macerata, Pesaro e Ascoli Piceno. In un contesto prevalentemente agricolo, i lavoratori lottavano per ottenere salari equi e condizioni di lavoro dignitose.

Con la nascita ufficiale della CGIL nel 1906, anche nelle Marche il movimento sindacale si strutturò in maniera più organizzata, coinvolgendo non solo i braccianti agricoli, ma anche i lavoratori portuali di Ancona e i primi operai dell’industria calzaturiera e manifatturiera.

La Resistenza e la rinascita democratica

Durante il ventennio fascista, il sindacato fu duramente represso, ma molti attivisti marchigiani continuarono la loro attività clandestina. Con la fine della II guerra mondiale e la Liberazione, la CGIL rinacque con rinnovata energia. Nel 1944 si costituirono le prime Camere del Lavoro provinciali, che divennero presto un punto di riferimento per la ricostruzione economica e sociale del territorio.

In questo periodo, la CGIL nelle Marche fu protagonista di importanti vertenze per i diritti dei mezzadri e per la riforma agraria, nonché per la tutela dei lavoratori dell’industria in espansione.

Gli anni della crescita economica e delle conquiste sociali

Tra gli anni ’60 e ’70, le Marche conobbero una significativa industrializzazione, con la crescita di settori come il calzaturiero, il tessile e il mobile. La CGIL accompagnò questo sviluppo con battaglie fondamentali per l’introduzione dello Statuto dei Lavoratori (1970) e per il miglioramento delle condizioni di lavoro nelle fabbriche.

Le lotte sindacali di quegli anni portarono a significativi miglioramenti salariali, alla riduzione dell’orario di lavoro e al consolidamento dei diritti sindacali in fabbrica.

Momenti storici significativi

  • 1947 – Sciopero generale contro il Piano Marshall: la CGIL nelle Marche partecipò alle mobilitazioni nazionali contro le condizioni economiche imposte dagli Stati Uniti.
  • 1968 – Le lotte operaie di Fabriano e Recanati: manifestazioni e scioperi per il miglioramento delle condizioni di lavoro nelle industrie manifatturiere.
  • 1973 – Sciopero generale contro l’austerità: la CGIL marciò in tutta la regione per chiedere misure di sostegno ai lavoratori durante la crisi energetica.
  • 1985 – Mobilitazione per la scala mobile: partecipazione alle proteste nazionali contro la revisione del meccanismo di adeguamento dei salari.
  • 1994 – Alluvione di Senigallia: la CGIL si mobilitò per sostenere i lavoratori colpiti dal disastro ambientale.
  • 2010 – Crisi economica globale: il sindacato organizzò incontri e manifestazioni per difendere l’occupazione e promuovere politiche di rilancio.

Le sfide della modernità: crisi, globalizzazione e nuove tutele

Con l’inizio del nuovo millennio, la CGIL nelle Marche si è trovata ad affrontare le sfide della globalizzazione e della crisi economica del 2008, che hanno colpito duramente il tessuto produttivo regionale, in particolare le piccole e medie imprese.

In risposta, il sindacato ha rafforzato la sua azione a tutela dell’occupazione, intensificando anche le iniziative per la tutela dei giovani lavoratori, delle donne, e costituendo strutture come lo SPI CGIL per la tutela dei pensionati e le politiche di inclusione sociale.

Oggi e domani: un impegno che continua

Oggi, la CGIL nelle Marche continua a essere un punto di riferimento per il mondo del lavoro, impegnandosi su fronti cruciali come la sicurezza sul lavoro, i diritti dei lavoratori precari, la parità di genere e la sostenibilità sociale.

Le mobilitazioni recenti, come quelle per una giusta transizione ecologica, per la difesa della contrattazione collettiva, le grandi mobilitazioni di Jesi e Fabriano negli scioperi generali del 2023 e 2024, testimoniano una vitalità sindacale che non si è mai spenta e che continua a guardare al futuro con la determinazione di sempre.

La storia della CGIL nelle Marche è, in definitiva, una storia di uomini e donne che, attraverso le loro lotte e i loro sacrifici, hanno contribuito a costruire una regione più giusta e solidale. Un’eredità che continua a ispirare le nuove generazioni nella difesa dei diritti e della dignità del lavoro.