Lavoro Marche II trimestre 2025: vola la disoccupazione, le donne toccano quota +6mila unità. Fontana (Cgil Marche): “Subito un patto per il lavoro, no ai divari di genere”

Crescono  i disoccupati, raggiungendo quota 41mila, donne in particolare. Crollo dei lavoratori dipendenti (-8000 unità), aumentano gli autonomi. Eleonora Fontana, Cgil Marche: “I principali dati regionali confermano un peggioramento del mercato del lavoro con una tendenza opposta rispetto al resto del Paese: il lavoro dipendente subisce un crollo significativo nei settori dell’agricoltura e dei servizi (esclusi commercio, alberghi e ristoranti) e l’occupazione è resa stabile dal solo lavoro autonomo. È necessaria una cabina di regia forte per dare stabilità ai lavoratori marchigiani. Desta forte preoccupazione l’aumento dei disoccupati (+10%)”.

I DATI – Dai dati Istat sul mercato del lavoro nelle Marche, elaborati dall’Ires Cgil Marche, emerge che, nel secondo trimestre 2025, la stima degli occupati nelle Marche si attesta a 653 mila unità. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il valore subisce un incremento di 4 mila unità (+0,6%), meno marcato rispetto a quello avvenuto nel Centro Italia (+0,8%) e nel Paese nel complesso (+0,9%).

Cala dello 0,5% il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni che si attesta al 67,1%.

I lavoratori dipendenti registrano un crollo di –8000 unità, in particolare nell’agricoltura e nei servizi, esclusi commercio, alberghi e ristoranti.

La stabilità dell’occupazione nelle Marche è ascrivibile interamente all’aumento dei lavoratori autonomi (+12 mila).

A livello di genere, l’incremento occupazionale è sostanzialmente imputabile alla componente femminile (+1,2%). Il tasso di occupazione subisce un calo per gli occupati mentre aumenta per le donne occupate, sebbene ancora tra le due componenti ci sia un divario di 8,5% a discapito delle donne.

Segnale fortemente negativo dai disoccupati che, nelle Marche, si attestano a 41 mila unità   (+10%),  il dato peggiore degli ultimi due anni.

È la componente femminile quella più penalizzata, la quale osserva un incremento delle disoccupate di 6 mila unità (+32,5%), al contrario degli uomini che registrano un calo del -9,4%.

Rimango stabili gli inattivi.

L’ANALISI –  “Le politiche di contrasto alla disoccupazione – sottolinea Fontana –  non hanno prodotto i risultati attesi. Ancora una volta, a pagare il prezzo più alto, sono le donne. Sebbene aumenti il numero delle occupate, il divario tra le due componenti si attesta a 8,5% a discapito di quest’ultime. Abbiamo proposto a chi si candida a governare la Regione un grande patto per il lavoro per non peggiorare ulteriormente le condizioni economiche e lavorative dei lavoratori e delle lavoratrici marchigiane”.

https://www.marche.cgil.it/wp-content/uploads/2025/09/Nota-Mercato-del-lavoro-II-trim.-2025.pdf