Migranti 2024: si acuiscono le differenza tra lavoratori autoctoni e lavoratori migranti

Il 4 novembre 2025, presso il Centro Pastorale Diocesano della Caritas di Ancona, è stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2025, redatto a cura del Centro Studi e Ricerche Idos e dall’Istituto di Studi Politici S. Pio V°, con il contributo dell’8X1000 della Chieda Valdese.

L’evento è stato moderato da Eleonora Fontana, segretaria della CGIL Marche e ha avuto tra i suoi relatori Eduardo Barberis e Francesco Orazi, docenti di sociologia rispettivamente delle università di Urbino e della Politecnica delle Marche, il sociologo Vittorio Lannutti, l’assistente sociale Stefania Papa e la delegata Fiom Cgil Ancona, Marinela Ruxandoiu.

I dati regionali: nel 2024 i residenti stranieri nelle Marche sono 136.526, rappresentando il 9,2% del totale della popolazione marchigiana. La popolazione straniera in regione continua ad essere relativamente più giovane di quella italiana: fra gli stranieri la classe di età più rappresentata è quella compresa tra i 30 e i 44 anni; tra gli italiani la fascia più rappresentata è quella over45. Anche nel mercato del lavoro regionale l’incidenza delle lavoratrici e dei lavoratori stranieri rappresenta il 9,2% della forza lavoro, con una diminuzione rispetto all’anno precedente (9,5%). Rispetto ai settori occupazionali i dati sono in linea con quelli del 2023: il 58,6% degli stranieri è occupato nei servizi, il 38,3% nell’industria, il 3,1% nell’agricoltura. Sono emersi dati preoccupanti rispetto al 2023. I lavoratori migranti hanno perso tre punti percentuali nel tasso di attività e sono  diminuiti del 4,4% nel lavoro manuale non specializzato, ma sono aumentati del 3,5% tra i lavoratori manuali specializzati. Tuttavia, registrano ancora numeri elevati tra i lavoratori sovraistruiti: il 39,6% con un più 6,5% sul 2023.

Relativamente all’inserimento scolastico, nell’anno scolastico 2023/24 gli studenti marchigiani con cittadinanza straniera erano 24.807, incidendo per il 12,3% sul totale della popolazione studentesca. Il 62% di essi è nato in Italia, confermando la presenza consolidata di giovani di seconda generazione nel sistema scolastico regionale. I nuovi studenti stranieri sono stati 577. Tra coloro che si iscrivono alla scuola secondaria di secondo grado, il 31,4%  frequenta un liceo, il 35,8% un istituto professionale e il 32,8% un istituto tecnico.

Significativi i contributi che hanno evidenziato il ruolo delle organizzazioni del Terzo settore come la Caritas che operano per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, sia la centralità del lavoro che contribuisce all’autodeterminazione delle persone straniere attraverso la voce della delegata sindacale della Fiom di Ancona.

Durante il convegno è stata presentata una panoramica piuttosto ampia del fenomeno migratorio, in quanto l’analisi del fenomeno migratorio locale non può prescindere dalle dinamiche geopolitiche ed economiche internazionali. Preoccupa la profonda differenza tra i Paesi più forti economicamente che hanno il 16,9% della popolazione e il 44% del Pil mondiali, mentre il restante 83,1% della popolazione deve spartirsi il 56% del Pil. I Paesi europei evidenziano una contraddizione, essendo sempre più caratterizzati da un invecchiamento della popolazione, quindi da una progressiva esigenza di manodopera dall’estero, a cui rispondono con politiche restrittive per l’ingresso dei migranti. Questa situazione, nello specifico del caso italiano, viene peggiorata dal decreto flussi, che alla pratica dei fatti si sta rilevando inefficace, perché viene sempre più usato a scopo di sfruttamento lavorativo, concorrendo ad alimentare il fenomeno della tratta, che oggi interessa meno che in passato lo sfruttamento di donne e minori a fini sessuali, ma coinvolge soprattutto uomini migranti risucchiati in forme di occupazione irregolare e spesso para-schiavistica. È la tendenza più allarmante che emerge dalla Relazione 2024 del Numero verde nazionale Antitratta.