Il 12 gennaio si è concluso il percorso dell’Assemblea organizzativa nelle Marche, iniziata il 13 settembre con l’avvio della prima fase che ha coinvolto i livelli di categoria territoriali e successivamente le Camere del Lavoro.
Percorso importante e per certi aspetti innovativo, quindi coraggioso, perché per la prima volta la Segreteria nazionale della Cgil ha proposto al Comitato Direttivo Nazionale di lavorare su 11 schede, sintetiche ed aperte. Facendo un bilancio del percorso dell’Assemblea, che ha coinvolto 1720 delegate/i e ha contato 560 interventi, possiamo dire che il modello di organizzazione non è solo contrassegnato dai cambiamenti che si intendono apportare o dalle scelte di fondo che si sono fatte e si faranno, ma anche dalla dinamica con cui si arriva a questi cambiamenti.
Le strutture hanno interpretato questa assemblea organizzativa nella giusta chiave facendone un’occasione vera per ragionare insieme su come cambiare metodi ed adottare criteri d’organizzazione capaci di interpretare i mutamenti e accrescere la nostra capacità di rappresentare i bisogni e rafforzare i diritti. Perché bisogna ricordare che l’organizzazione non è mai fine a se stessa, è invece lo strumento più efficace per la realizzazione della linea politica, per la mobilitazione dei soggetti che rappresentiamo, per il raggiungimento degli obiettivi che di volta in volta ci poniamo.”
(dalla relazione del segretario regionale, Giuseppe Santarelli)