Documento politico XIII Congresso CGIL Marche

Il 13° congresso della CGIL Marche assume la relazione del segretario generale della Cgil Marche Giuseppe Santarelli, i contenuti del dibattito, le conclusioni del segretario nazionale Emilio Miceli, gli emendamenti e gli ordini del giorno assunti dalla Commissione Politica.

Relazione Segretario Generale CGIL Marche Giuseppe Santarelli    

Odg assunti dalla commissione politica (politiche di genere, politiche giovanili, coordinamento migranti)

Il congresso è un momento di democrazia e partecipazione, ma dobbiamo riconoscere la difficoltà a garantire un’ampia partecipazione də iscrittə, nonostante il grande sforzo profuso.

La Cgil Marche considera necessaria una riforma di regole e procedure e propone l’assunzione di modalità innovative, inclusive e rispettose del reciproco ascolto (il voto certificato da remoto, tempi sostenibili e inclusivi, documenti che coniughino la complessità delle analisi con una cultura di programma e di sintesi, revisione delle commissioni).

Riepilogo assemblee della Commissione di Garanzia regionale

La Cgil Marche considera approcci prioritari e trasversali di tutta la propria attività

– il rafforzamento delle reti con comunità e associazioni territoriali, a partire dalle nostre associazioni collaterali e dal Sistema Cgil, per riaffermare i valori del nostro Statuto e della Costituzione: pace e disarmo, antifascismo, lotta alle discriminazioni, legalità, tutela delle minoranze, uguaglianza, salvaguardia ambientale.

– il contrasto intersezionale alle disuguaglianze lavorative, economiche, territoriali e sociali, alle differenziazioni tra cittadinə di serie A e di serie B e ad ogni forma di misoginia, molestia e violenza di genere, razzismo, xenofobia, abilismo e omolesbobitransfobia, in ogni luogo di lavoro e comunità.

Modello di sviluppo

Vogliamo per le Marche un cambiamento delle politiche economichesociali e industriali che rimettano al centro il lavoro, i diritti, le libertà, la giustizia sociale e la pace, la partecipazione e il protagonismo delle persone sugli investimenti e sulle scelte strategiche, che incida sulle condizioni di vita e di lavoro con più intervento pubblico e salvaguardia dei diritti universali, politiche del lavoro, investimenti in trasporto pubblico e mobilità sostenibile, infrastrutture materiali e immateriali, fonti rinnovabili, agricoltura biologica, risanamento del territorio e delle aree urbane, cultura, turismo e logistica. 

Il sistema delle imprese deve affrontare digitalizzazione, innovazione, competitività e transizione ecologica, evitando di generare nuove disuguaglianze e favorire un’organizzazione del lavoro meno ripetitiva e gerarchica e più sicurafavorendo inclusione e coesione, modelli sostenibili di produzione e di consumo secondo i principi dell’economia circolare e trasformativa, non solo per la sopravvivenza ma per lo crescita di piccole, medie e grandi imprese, capaci di fare rete e investire in ricerca e sviluppo, consci della propria responsabilità sociale.

Il nuovo diritto alla connessione può determinare, se e dove esercitabile, il mantenimento delle attività sociali da remoto, evitando l’esclusione sociale, culturale, politica e sanitaria; può ridurre il grado di spopolamento dei borghi e dei luoghi geograficamente e morfologicamente complessi, ma non deve giustificare i fenomeni di desertificazione dei servizi, a partire dagli sportelli postali e bancari, soprattutto nelle aree interne. 

Ci accorgiamo di vivere in un territorio vulnerabile, amplificatore della fragilità sociale esistente: non possiamo prevedere i fenomeni naturali, ma dobbiamo pensare a città e abitazioni sicure, partendo dalle province interessate dal sisma del 2016 nelle quali è partita la ricostruzione pesante, ma anche riprendendo il lavoro territoriale portato avanti sulla qualità dell’abitare e i progetti PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare), ripensando l’intero territorio regionale come un’area in cui sviluppare politiche abitative nuove.

Il trasporto pubblico locale deve basarsi su un progetto industriale integrato tra ferro e gomma, riaffermandone  l’importanza strategica per decongestionare i centri urbani e migliorare la sostenibilità ambientale.

Il settore dei beni e delle attività culturali è strategico per la coesione sociale delle comunità e l’identità regionale e può contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica se sostenuto da un progetto regionale che valorizzi le eccellenze e investa convintamente sulle realtà regionali.

La CGIL Marche rivendicherà l’istituzione di un tavolo permanente per lo sviluppo, strumento partecipativo e democratico per la condivisione delle scelte di programmazione di crescita economica industriale e sociale del territorio, con finanziamenti adeguati a garantire i nuovi diritti trasversali e strategici derivanti dalle transizioni ecologiche, digitali ed energetiche salvaguardando la piena e buona occupazione; si impegna a promuovere iniziative, con il coinvolgimento delle associazioni a noi vicine, delle parti sociali, delle nostre casse edili territoriali e delle istituzioni, per valutare la qualità e lo sviluppo attuali e futuri delle città e delle abitazioni, perché rispondano alle necessità di chi ci vive e del territorio che occupano, immaginando città nuove elemento anche di nuova socialità, per garantire il diritto ovunque a non avere paura e a vivere in case sicure; proporrà la definizione di un piano regionale a sostegno dei beni e delle attività culturali, con attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali di un settore, strutturalmente discontinuo, che necessita di stabilità e rilancio.

Osservatorio dei bilanci aziendali esercizio 2020 – IRES e CGIL Marche

L’export delle imprese marchigiane anno 2021 – IRES e CGIL Marche

Dinamiche e tendenze demografiche nelle Marche – IRES e CGIL Marche

Obiettivi strategici

Emergenza redditi: all’erosione del potere di acquisto di salari e pensioni dobbiamo rispondere implementando e qualificando la nostra azione contrattuale contro le tante povertà, sanitaria energetica educativa relazionale, derivanti da pensioni basse, da lavoro povero precario e frammentato e dall’abolizione degli strumenti di sostegno economico ed inclusione sociale. La CGIL condanna il mancato adeguamento perpetrato a danno də pensionatə, con trattamento superiore a quattro volte il minimo, impoverendo sempre di più le pensioni ferme da 11 anni.

– La contrattazione sociale e territoriale deve coniugare diritti del lavoro e di cittadinanza, ottenendo garanzie di accesso ai servizi di welfare locale, assistenza a persone con disabilità o in condizione di non autosufficienza, servizi educativi dell’infanzia, manutenzione e cura del patrimonio pubblico dell’ambiente e del territorio.

– Deve crescere nell’organizzazione una cultura dell’integrazione, in termini complementari, del welfare contrattuale con il welfare pubblico, costruendo una coscienza solidaristica tra ə lavoratorə che finalizzi le risorse della contrattazione aziendale anche su interventi di politiche sociali trasversali, oltre l’utilizzo delle “piattaforme di welfare” esistenti, ma realizzando sinergie più ampie, aggregando più realtà produttive o interi territori, verso specifici progetti di intervento sociale, integrativi e non concorrenziali con il sistema pubblico. 

– La contrattazione di secondo livello, inclusiva tra le categorie e con la confederazione, deve conseguire tutela del potere di acquisto, redistribuzione della ricchezza, estensione delle tutele dei CCNL e parità di trattamento a prescindere dalle tipologie contrattuali, riduzioni dell’orario lavorativo a parità di salario, contrattazione dell’organizzazione del lavoro, diritto alla formazione, valorizzazione di professionalità e competenze, stabilizzazioni, conciliazione vita lavoro, genitorialità e responsabilità di cura condivise, cultura della salute e della sicurezza.

La Cgil Marche si impegna a costituire il Coordinamento per la contrattazione sociale e territoriale regionale, a sostenere piattaforme rivendicative in tutte le grandi aziende, ovunque possibile in modo congiunto tra NIdiL e categorie, ad attivare percorsi di formazione per l’acquisizione e il rafforzamento delle competenze necessarie, con il sostegno della ricerca dell’osservatorio regionale.

La contrattazione sociale e territoriale nelle Marche 2022 – Ires e Cgil Marche

Schede 7 e 11 – proposte Assemblea Organizzativa 2022 Cgil nazionale

Redditi dichiarati 2021 – IRES e CGIL Marche

Pensioni Marche 2022 – IRES e CGIL Marche

Lavoratori dipendenti e retribuzioni 2021 nelle Marche – IRES e CGIL Marche

Lavoratori pubblici e retribuzioni 2020 nelle Marche – IRES e CGIL Marche

1° report Osservatorio dell’Alleanza contro la povertà

Il Reddito di Cittadinanza nelle Marche 2021

Sanità e welfare La pandemia ha evidenziato il valore del sistema sanitario pubblico e universale, da difendere, rafforzare, sviluppare, promuovere e finanziare, dopo anni di politiche di austerità fondate sui tagli indiscriminati e lineari alla spesa, privi di una programmazione a lungo termine. La nuova Legge di Bilancio copre gli aumentati costi energetici delle strutture, senza prevedere investimenti in servizi e personale e la discussione sull’autonomia differenziata rischia di farci tornare indietro, aumentando le divaricazioni tra i territori, le diseguaglianze di accesso alle cure, la scarsa coesione sociale, soprattutto nelle Marche, investite dai cambiamenti demografici e da un alto numero di persone non autosufficienti.

La CGIL Marche considera prioritaria la vertenza regionale sulla sanità, contesta le scelte dei soggetti istituzionali regionali e difende i principi della riforma sanitaria 833/1978: universalismo, ruolo primario del SSN, ruolo integrativo del privato e non sostitutivo del pubblico; si impegna a condividere la piattaforma regionale #VersoMarche2025 e la piattaforma nazionale in tutti i luoghi di lavoro e nei territori, con il protagonismo di tutte le strutture, il confronto con le altre OOSS, il mondo dell’associazionismo e tutti coloro che hanno a cuore i temi del welfare, per la costruzione di una mobilitazione capillare e non escludendo alcuno strumento di lotta; continuerà un serrato confronto con la Regione Marche per rendere le Case di Comunità il futuro dell’assistenza territoriale, adeguare la rete ospedaliera agli standard del DM 70-15, sviluppare la rete dell’emergenza-urgenza, ridurre i tempi di attesa per visite prestazioni e ricoveri, ridurre le rette nelle strutture residenziali, modificare il Fondo regionale di solidarietà, rafforzare il livello assistenziale della prevenzione, investire nello sviluppo delle tecnologie, costruire un solido sistema di welfare inclusivo; vigilerà sul percorso del DDL sulla non autosufficienza sviluppando nell’immediato confronti con la Regione e nei territori, in applicazione del Piano Nazionale 2022-2024.

Piattaforma unitaria regionale #versomarche2025

Piattaforma unitaria nazionale Per uno Stato Sociale forte, pubblico e universale

Mobilità sanitaria IRES e CGIL Marche

Lavoro Si sconfigge la precarietà con la tutela di tutte le forme di lavoro, impedendo che le persone debbano competere tra di loro e riaffermando lo spirito “stesso lavoro, stessi diritti”. L’uso regionale delle risorse europee rischia di fallire sia la creazione di piena e buona occupazione che il rilancio dei servizi pubblici per il lavoro.

L’urgenza di fermare la strage sul lavoro vale anche per le Marche, per l’inaccettabile quantità di infortuni anche mortali e malattie professionali, con ə giovanə che pagano il conto più salato a causa della precarietà dei loro rapporti di lavoro e di percorsi di formazione spesso solo presunta, come avviene con l’apprendistato e i PCTO (percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento) la cui obbligatorietà va abolita.

La tutela də lavoratorə nelle catene di appalti e subappalti, pubblici e privati, ci obbliga ad un approccio di sistema e una interconnessione tra categorie, confederazione e sistema di tutela individuale: per contrastare esternalizzazioni, fonte di dumping contrattuale e di mobilità imposta, con il riconoscimento delle clausole sociali, la definizione di contratti di filiera che innalzino i diritti di tuttə e attraverso la piena e completa applicazione dei CCNL.

L’economia sommersa e il lavoro non regolare, lo sfruttamento e il caporalato, condizionano sviluppo e qualità del lavoro regionale. La difficoltà di accesso al credito può facilitare fenomeni come l’usura, in assenza di presidio degli Istituti di Credito. Dobbiamo diffondere la cultura della legalità per favorire l’emersione di questi fenomeni, valorizzare e implementare le esperienze di presidio congiunto tra OOSS e Istituzioni, come le Sezioni Territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.  

La Cgil Marche considera prioritaria la lotta alla precarietà e proporrà un grande “Patto per il lavoro di qualità” da costruire unitariamente con il sistema delle imprese, le Università e gli Enti Locali; valorizza le pratiche territoriali di contrattazione con percorsi di stabilizzazione e considera necessario ampliare, qualificare e rendere strutturale ovunque il lavoro congiunto tra le categorie non ancora pienamente praticato; controllerà l’utilizzo delle risorse europee, presentando proposte e monitorando l’efficacia delle misure, soprattutto da parte dei soggetti privati, per condizionare i finanziamenti e le agevolazioni erogate alle imprese al mantenimento e alla creazione di occupazione stabile; considera la salute e la sicurezza sul lavoro una priorità della nostra azione rivendicativa e contrattuale, richiederà maggiori investimenti pubblici in prevenzione, formazione e potenziamento degli organici per Ispettorato del Lavoro e Dipartimento di Salute e Sicurezza; pretenderà la mappatura e la bonifica dei siti regionali contenenti amianto, la tutela e la sorveglianza sanitaria də lavoratorə ex espostə; attiverà percorsi di formazione per la tutela dei diritti  lavoratorə nella catena di appalti, subappalti e reti di impresa, per l’aggiornamento e l’acquisizione delle competenze legali e contrattuali necessarie, sino alla costituzione di un Osservatorio regionale di condivisione ricerca e studio dei fenomeni di sfruttamento, caporalato e irregolarità.

I flussi dei rapporti di lavoro nelle Marche 3° trimestre 2022 – IRES e CGIL Marche

Nota sulle forze lavoro nelle Marche 3° trimestre 2022 – IRES e CGIL Marche

Infortuni sul lavoro e malattie professionali nelle Marche negli anni 2020 e 2021 – IRES e CGIL Marche

I lavoratori migranti nelle Marche 2020 – IRES e CGIL Marche

Sistema pubblico della conoscenza La Scuola, l’Università, la Ricerca e l’Alta Formazione nelle Marche devono essere di stimolo per lo sviluppo culturale, economico e sociale, favorendo e attuando modelli inclusivi di partecipazione, quali la formazione continua, la lotta alla dispersione scolastica e il diritto allo studio secondo i dettami della Costituzione. L’Istruzione Pubblica necessita di maggiori investimenti dalla Regione e dalle Autonomie Locali per diritto allo studio, trasporti e servizi educativi del segmento 0-6 anni, insufficienti ed economicamente non accessibili su tutto il territorio regionale, preservandone la dimensione pubblica e contrastando in ogni modo le esternalizzazioni.

La CGIL Marche rinnova il suo impegno per favorire la cooperazione tra  gli Atenei e l’Alta Formazione marchigiani; contrasterà il dimensionamento scolastico, superando la mera logica dell’accorpamento e del numero də alunnə, senza valutare le necessità delle famiglie e la conformazione del territorio: politiche che rischiano di aggravare la condizione delle aree interne, già fortemente devastate da catastrofi naturali e disimpegno politico; è contraria alle ipotesi di autonomia differenziata, ribadisce che la scuola italiana è una e indivisibile, e impegna  tutta l’organizzazione a sostenere la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che ha come scopo di stabilire che sanità, infrastrutture, tutela dell’ambiente devono restare di competenza esclusiva dello Stato.

Infrastrutture, servizi essenziali e beni comuni Lo sviluppo regionale passa attraverso la realizzazione delle infrastrutture, per superare le disuguaglianze territoriali e incidere su quantità e qualità del PIL regionale, usando adeguatamente le risorse comunitarie per la piena realizzazione della Missione 3 del PNRR: “Infrastrutture e mobilità sostenibile”.

Il sistema della logistica regionale, attraverso l’opportunità della piattaforma infrastrutturale porto, interporto ed aeroporto secondo il principio dell’intermodalità, può essere rilanciato da insediamenti produttivi nuovi o già previsti. 

Difendiamo la gestione pubblica dei servizi essenziali, contrastando i processi di privatizzazione e liberalizzazione conclamati e striscianti che hanno prodotto in questi anni il peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerta aə utenti, la frammentazione del ciclo dei rifiuti, l’inefficienza della rete idrica pubblica, la riduzione degli investimento sulle energie rinnovabili.

La CGIL Marche proporrà una seria programmazione dei servizi di trasporto su tutto il territorio per garantire il diritto alla mobilità di tuttə ə cittadinə, chiedendo risorse regionali per incentivare la domanda, monitorando i bandi per la gestione del servizio di Tpl per garantire la tutela də lavoratə e il diritto a servizi diffusi e di qualità; sosterrà la contrattazione intercategoriale di anticipo e sociale, con le istituzioni regionali e locali, per garantire condizioni di lavoro sostenibili, occupazione di qualità e la creazione di servizi e sviluppo per tutta la comunità, evitando lo sfruttamento del territorio e delle persone; rafforzerà la propria azione di rivendicazione con la Regione e le Autonomie Locali per interventi ed investimenti mirati alla riorganizzazione del Tpl, al potenziamento del ciclo integrato dei rifiuti e della rete idrica regionale a totale guida pubblica, e alla stesura di un nuovo piano energetico.

Le persone

Questo programma politico può realizzarsi solo attraverso ə nostrə iscrittə, la nostra rappresentanza e tutta le persone della nostra struttura, un integrato e diffuso sistema di servizi di tutela individuale e collettiva, che necessita di un incessante adattamento organizzativo che attui le decisioni assunte dall’Assemblea Naz. Organizzativa 2022.

La centralità delle Camere del Lavoro e dell’attività di sindacato di strada, praticate e sviluppate in questi anni, vivono della sinergia tra strutture e territori, di presenza diffusa e capillare, ma necessita di maggiori risorse.

La CGIL Marche assume come prioritario il tema del tesseramento e si impegna a favorire il protagonismo də iscrittə, a partire dai luoghi in cui si pratica contrattazione inclusiva e di riunificazione del mondo del lavoro e si impegna a condividere diffusamente con assemblee e attivi territoriali le attività, le proposte e le conquiste contrattuali regionali; considera centrale il ruolo də delegatə e quindi rinnovare e implementare la nostra rappresentanza, rafforzarne la presenza ed il ruolo, costituire reti e coordinamenti di rsu rsa rls rlst, sperimentare forme innovative di rappresentanza də lavoratə in transizione e autonomi, favorendo la presenza di donne, giovani e migranti; crede nello sviluppo di un sistema integrato e proattivo di tutele, rivolte in primo luogo aə lavoratə più deboli e vulnerabili, che soddisfi in modo qualificato le istanze individuali e sia capace di promuovere l’appartenenza verso la CGIL, che si farà carico di restituire dignità collettiva alle istanze raccolte individualmente, come nelle campagne realizzate durante la pandemia; avvierà un Ciclo permanente di Formazione Sindacale, guidato da un Coordinamento regionale, che garantisca condivisione, continuità, progettualità e diritto/dovere per tuttə alla formazione, strumento di politica dei quadri e arricchimento di competenze; ottimizzerà la comunicazione esterna, in sinergia con tuttə ə responsabili della comunicazione, valorizzando i contributi dal territorio e dai luoghi di lavoro, con una pratica trasparente e partecipativa.

La CGIL nelle Marche. L’attività, la struttura, il bilancio, le retribuzioni 2021 – IRES e CGIL Marche

Il patronato INCA CGIL nelle Marche – Una storia di tutele e promozione di diritti tra PASSATO e FUTURO

L’andamento delle principali pratiche CRS – CAAF CGIL Marche

Donne e uomini nella CGIL delle Marche gennaio 2023

Schede 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9 e 10 –  proposte Assemblea Organizzativa 2022

Programma 2023-2026

Il gruppo dirigente della CGIL Marche si impegna, fino al prossimo congresso, a sviluppare la propria capacità progettuale e programmatica, per coniugare il peso delle parole alla concretezza di scelte e pratiche.

La CGIL Marche avvierà unitariamente, come programmato, una capillare campagna di informazione sulla piattaforma #versomarche2025, che si arricchirà nel percorso delle assemblee, in tutti i territori e nei principali luoghi di lavoro, dell’ascolto e del contributo di tuttə.

Piattaforma unitaria regionale #versomarche2025 

La commissione elettorale del 13° congresso CGIL Marche

Ancona, 1 febbraio 2023

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