FILCTEM CGIL ANCONA: SCIOPERO SETTORE INDUSTRIA GOMMA PLASTICA PROVINCIA DI ANCONA

FILCTEM CGIL Ancona  FILCTEM CGIL ANCONA: SCIOPERO SETTORE INDUSTRIA GOMMA PLASTICA PROVINCIA DI ANCONA    Sciopero della gomma e plastica il 31 luglio nella provincia di Ancona. La mobilitazione è stata indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil. Sono infatti state bloccate le trattative per il rinnovo del settore INDUSTRIA GOMMA PLASTICA: sindacati e industriali restano distanti nelle loro posizioni. Tra i  temi critici, che stanno impedendo la conclusione del negoziato, sono la revisione generale del sistema di  maggiorazione dei turni  che si intendono legare alla presenza, cioè alla effettiva prestazione del lavoratore, l’applicazione delle maggiorazioni per il lavoro straordinario esclusivamente per le ore eccedenti le 40 settimanali effettivamente prestate, l’eliminazione dei limiti sugli orari di lavoro ad oggi regolati da accordi sindacali. Inoltre, i sindacati protestano contro aumenti salariali che le imprese vorrebbero posticipare a favore delle aziende dichiarate in crisi. Per questi motivi, è stato proclamato lo sciopero della categoria: nella provincia di Ancona, sarà il 31 luglio nelle ultime 4 ore di ogni turno. “E’ necessario riportare la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, in un percorso condiviso – dichiara Giuseppe Galli, segretario Filctem Cgil Ancona – ; nel momento in cui la crisi economica sta facendo registrare enormi difficoltà alle famiglie, non adeguare i salari significa continuare a perdere  il potere d’acquisto e comprimere di fatto anche i livelli dei consumi interni. Senza una ripresa di questi ultimi,, la recessione in cui siamo finiti rischia di generare danni irreparabili”. Per Galli, ” ciò che sta bloccando la trattativa è anche la discussione sulle indennità di turno: in un settore che vive di cicli della produzione in maniera continua, pensare di comprimere le condizioni di lavoro, i salari e le indennità di turno equivale ad uno schiaffo a tutto un settore strategico per il Paese ed anche fortemente condizionato dai comportamenti della FIAT e che rischiano di ripercuotersi anche in tutto l’indotto del settore-auto”. 

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