Le Camere del Lavoro delle Marche:
FP-CGIL Marche Corpo Forestale delle Stato – Coordinamento regionale Marche Gli Agenti del Corpo forestale ADERISCONO ALLO SCIOPERO REGIONALE di venerdi 20 maggio, INDETTO DA CGIL CISL UIL DEL PUBBLICO IMPIEGO DELLE MARCHE PER IL RINNOVo del CONTRATTo Per la prima volta in Italia uno dei cinque corpi di polizia dello Stato, quello del corpo Forestale dello stato delle Marche, il 20 maggio, sciopererà. Infatti le organizzazioni sindacali (specificare quali) del Corpo Forestale dello Stato, insieme alla Funzione Pubblica CGIL, hanno aderito, nelle Marche, allo sciopero generale del Pubblico Impiego, indetto da CGIL, CISL e UIL per il prossimo venerdì 20 maggio. Oltre ad unirsi alla richiesta di rinnovo del contratto nazionale, avanzata unitariamente dalle organizzazioni sindacali, i Forestali protesteranno anche contro la chiusura, dopo due secoli di storia, dell’unica forza di Polizia dello Stato specializzata nell’Ambiente e nell’Agroalimentare e la militarizzazione forzata dei 7500 uomini e donne che compongono l’organico del CFS. I livelli nazionali della nostra organizzazione avevano proposto ai vertici del Corpo Forestale ed al Governo una serie di riforme puntuali che avrebbero potuto far risparmiare molte risorse pubbliche, aumentato l’efficienza e la presenza sul territorio del Corpo Forestale ed evitato inutili sovrapposizioni, afferma Luca De Leoni, coordinatore regionale della FP CGIL del Corpo Forestale dello Stato. De Leoni prosegue: Con la cd legge Madia, invece, il Governo ha preferito sopprimere il Corpo Forestale e militarizzare – forzatamente – il personale, accorpandolo all’Arma dei Carabinieri. Scelta questa che comporterà, prevedibilmente, pesanti disagi per il personale ed un aggravio della spesa pubblica Auspichiamo che vi sia un’alta adesione allo sciopero anche tra i lavoratori del corpo forestale delle Marche prosegue Beltrani, segretario regionale Fp Cgil Marche -, i quali si uniscono alla rivendicazione unitaria per il contratto subito portando in evidenza la vertenza che stanno vivendo sulla loro pelle in conseguenza della decisione governativa di procedere alla soppressione del corpo, un’operazione questa di facciata: che non appare determinare, nel breve-medio termine, alcun risparmio di spesa, tutt’altro.