LAVORO NERO E IRREGOLARE NELLE MARCHE 10.000 lavoratori irregolari di cui oltre 1.700 totalmente in nero nelle 6.500 aziende ispezionate nelle Marche nel 2011

CGIL Marche  LAVORO NERO E IRREGOLARE NELLE MARCHE 10.000 lavoratori irregolari di cui oltre 1.700 totalmente in nero nelle 6.500 aziende ispezionate nelle Marche nel 2011 Ben oltre la metà delle aziende ispezionate nelle Marche nel 2011 ne risulta irregolari: è quanto emerge dai dati relativi ai risultati dell’attività ispettiva forniti dal Ministero del Lavoro e rielaborati dalla CGIL Marche. Nel 2011 sono state ispezionate da parte delle Direzioni Provinciali del Lavoro 6.582 aziende pari al 13,1% delle oltre 50 mila aziende attive con almeno un dipendente nelle Marche: 3.858 sono risultate irregolari, ovvero più di un’azienda ispezionata su due (56%).  Dei 23.055 addetti in forza nelle aziende ispezionate, 10.046 lavoratori risultano irregolari dei quali 1.747 totalmente in nero, pari al 17,4%. Le irregolarità riguardano anche le violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro (1.940 casi pari al 19,3% del totale), le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza (962 pari al 9,6%), gli  illeciti negli appalti, nella somministrazione di lavoro o presenza di intermediazione illegale di manodopera (756, pari al 7,5%), oltre ai rapporti di lavoro “qualificati irregolarmente”, ovvero collaborazioni che nascondono lavoro dipendente piuttosto che di contratti precari il cui termine è stato apposto illegittimamente (378, pari al 3,8%).  Ammontano a 3,2 milioni di euro i contributi e i premi evasi dalle imprese e recuperati, mentre ammontano a 5,3 milioni di euro gli importi delle sanzioni amministrative o penali. Osservando i dati distinti per provincia,  si evidenziano alcune peculiarità. Nella provincia di Ancona viene ispezionato un più ridotto numero di aziende: 1.298 aziende, qui però vengono recuperate le somme più consistenti di contributi e premi evasi (1,2 milioni di euro pari al 38,0% del totale) e dove si incassano importi sanzionatori consistenti (1,3 milioni di euro pari al 23,7%). I lavoratori irregolari sono 2.177 di cui 459 in nero.Ad Ascoli Piceno e Fermo  viene ispezionato e trovato irregolare il maggior numero di aziende e si trova il maggior numero di lavoratori trovati irregolari : 4.956 pari al 49,3% degli irregolari di tutta la regione. Sono stati recuperati 911 mila euro di premi e contributi e pagati 1,6 milioni di euro di sanzioni; 515 i lavoratori in nero (pari al 29,5% del totale regionale). Nella provincia di Macerata si contano 1.100 lavoratori irregolari di cui 463 totalmente in nero. Ammontano a 502 mila euro i contributi e premi recuperati e a 1,2 milioni di euro gli importi delle sanzioni.Di poco superiore la quantità dei contributi  recuperati nella provincia di Pesaro e Urbino, con 608 mila euro corrispondenti ai 1.812 lavoratori trovati irregolari in 670 aziende, dei quali 310 in nero. Le sanzioni sfiorano 1,2 milioni di euro. Osservando i settori produttivi nei quali trovano occupazione i lavoratori risultati irregolari risultano 354 lavoratori nell’agricoltura (pari al 3,5% dei lavoratori irregolari totali), 3.920 lavoratori nell’industria manifatturiera (39,1%), 1.183 nell’edilizia (11,8%) e 4.579 nel terziario (45,6%). Raffrontando i dati del 2011 con quelli dell’anno precedente, emerge innanzitutto un maggior numero di ispezioni  (+7,5%). Nonostante la crescita delle ispezioni, diminuiscono sia le aziende (-2,8%) che i lavoratori risultati irregolari (-2,3%). Diminuiscono in particolare i lavoratori in nero accertati (-17,5%), soprattutto nell’edilizia e nell’industria manifatturiera, e le irregolarità connesse alla riqualificazione dei rapporti di lavoro (-62,5%), soprattutto nell’industria e nei servizi. Ma le ragioni della complessiva flessione nelle irregolarità riscontrate sono tutt’altro che rassicuranti e, come evidenzia  Daniela Barbaresi, segretaria regionale Cgil, vanno ravvisate in primo luogo “nelle nuove disposizioni introdotte dal c.d. Collegato lavoro (art. 4, L. 183/2010) che hanno sensibilmente ridotto il campo di applicazione della disciplina sanzionatoria”. Inoltre, “va poi considerata la contrazione dell’occupazione che ha influito, inevitabilemente, anche sul sommerso. Infine, ha inciso la diffusione di contratti flessibili”. Per quanto riguarda in particolare le Marche, il Ministero individua le seguenti specificità territoriali verso cui indirizzare l’attività di vigilanza nel 2012:  Edilizia: territori di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Ancona (grandi opere –terza corsia tratto Senigallia-Ancona, progetto infrastrutturale viario quadrilatero Marche-Umbria). Autotrasporto: Ancona, Ascoli Piceno e Macerata, con riferimento al distacco transnazionale di lavoratori e agli appalti di servizi stipulati con imprese comunitarie e extracomunitarie. Logistica/cooperative: forme di esternalizzazione, attraverso appalti e subappalti, Pubblici esercizi: locali di spettacolo, prevalentemente nelle ore serali/notturne, nelle province di Ascoli Piceno e Macerata. Laboratori cinesi: province di Ancona e Ascoli Piceno contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e dell’elusione della normativa in materia di orario di lavoro. Agricoltura: florovivaismo, allevamenti, raccolta prodotti agricoli, agriturismi: provincia di Ascoli Piceno e Macerata. Servizi alla persona e imprese di pulizia: provincia di Ancona. 

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