Migranti 2023: dopo la pandemia, riprende il lavoro ma sempre piu’ povero, spesso al di sotto dei 10mila euro lordi annui

Il 26 ottobre 2023, presso la sede della Cgil Marche, è stato presentata la 33° edizione del Dossier Statistico Immigrazione 2023, redatta a cura del Centro Studi e Ricerche Idos, con un focus di Vittorio Lannutti, Idos Marche, sulla situazione nella regione e l’approfondimento sulla situazione lavorativa dei migranti elaborato da IRES CGIL Marche su dati INPS.

Il quadro generale è di Lannutti: “A livello regionale tutti gli indicatori sono in linea con gli anni precedenti: la popolazione migrante rappresenta l’8,6% della popolazione marchigiana: la provincia di Fermo si colloca al primo posto con il 9,9, seguita da Macerata, Ancona, Pesaro – Urbino e Ascoli. In prevalenza di genere femminile e in una fascia di età prevalentemente tra i 30 e i 44 anni. Su un totale di 127.294 residenti stranieri, 98.560 sono cittadini non comunitari, che richiedono il permesso di soggiorno principalmente per ricongiungimento familiare. Il 9.3% degli occupati sono stranieri, così come il 9.2% delle imprese regionali”.

Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche, afferma: “Sebbene i dati elaborati dall’IRES Cgil Marche confermino la ripresa dell’occupazione dei lavoratori migranti dopo la pandemia, preoccupano le retribuzioni percepite.  La maggior parte dei migranti  trova impiego  nel settore privato non agricolo, con qualifica operaia per l’86,7% dei casi e con retribuzioni medie annue inferiori  di quasi il 26% rispetto ai colleghi italiani dello stesso settore” . E ancora: “Allarma il dato secondo il quale il 41,7% di lavoratori migranti dipendenti percepisce una retribuzione inferiore ai 10.000 euro lordi annui, ossia il numero di lavoratori poveri. Inoltre negli ultimi 10 anni assistiamo ad  una diminuzione significativa del 25,6% di lavoratori migranti nel settore domestico, settore povero in cui trovano impiego prevalentemente le donne.”

In questi mesi, il governo continua ad accanirsi contro chi scappa dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla miseria, contro chi cerca asilo e trova  invece trattamenti non dignitosi. Bisogna investire su solidarietà e accoglienza. I migranti vivono un inserimento sociale ancora subalterno e per questo sono più che mai necessarie politiche e processi che favoriscano inclusione.

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