Filcams Cgil Marche: “Il turismo nella regione? Manca di programmazione, il lavoro e’ poco attrattivo perche’ precario e senza prospettive”

“Il turismo stenta in programmazione e manca di politiche ad hoc, capaci di mettere a sistema tutta la rete. Manca una vera politica industriale nazionale e locale. Si va avanti con il ‘ fai da te’ e l’improvvisazione, con misure ridicole  come i voucher o la detassazione delle mance”. E’ la denuncia di Barbara Lucchi, segretaria generale Filcams Cgil Marche, al convegno di oggi, promosso dal sindacato, dal titolo “Lavoro, turismo, sostenibilità: equilibrio precario?”, in programma al Ridotto delle Muse di Ancona.

I TEMI IN DISCUSSIONE –     Secondo la Filcams, “il divario tra domanda e offerta ha marcato, negli ultimi anni, un trend crescente perchè non si valorizza la professionalità, manca la manodopera specializzata e il lavoro è prevalentemente precario”. O forse,  attacca Lucchi, “i lavoratori non  sono più disposti a tutto”. Inoltre, è il parere della Filcams Cgil, “risultano insufficienti i percorsi di formazione in un settore così dinamico”. Le proposte del sindacato? “Programmare significa superare la stagionalità  con offerte differenziate – fa sapere la segretaria – e dare anche nuove opportunità alle aree interne colpite dal sisma . Ci vuole una visione ampia, con interventi infrastrutturali e investimenti finalizzati alla buona occupazione.  Per questo, occorre anzitutto rinnovare i contratti di lavoro e garantire il rispetto delle norme previste,a partire, per esempio, dal riposo giornaliero. Il nostro obiettivo è un turismo di qualità, sostenibile, che rimetta al centro il lavoro. Solo così si risolverà il problema della mancanza di manodopera; così com’è, il settore manca di attrattività”.

I DATI DEL SETTORE – Secondo l’indagine dell’Ires Cgil Marche, che ha elaborato i dati Inps 2021, si evidenzia che nelle Marche  si contano 46. 539 dipendenti di cui il 60,9% part time con solo il 37,8% a tempo indeterminato; gli indeterminati full time sono appena 5.532 (11,9%) mentre 10.655 hanno un contratto stagionale. La ristorazione conta 37.388 occupati, il maggior numero di addetti di cui 22.244 donne con, in prevalenza, un  rapporto di lavoro part time mentre solo il 10% è assunto con contratto indeterminato  full time. Le imprese, nella regione, dati Istat, sono 10.309.

Rispetto al 2020, ci sono 3mila dipendenti in più; l’alloggio registra il maggior incremento. Il settore del turismo è per lo

più costituito da donne, circa il 60% e, nella maggioranza dei casi, si parla di occupati giovani visto che il 44,2% è under 30, spesso impiegati nella ristorazione  con il 47,2%. Per quanto riguarda la retribuzione, la media lorda è di 6.719 euro; per gli uomini, la retribuzione media lorda è di 7.306 mentre quella delle donne è di 6.330 (-13,4% rispetto agli uomini).

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