GIU’ LE MANI DAI PORTI!!! I dipendenti dell’Autorità Portuale di Ancona incrociano le braccia contro I tagli ritenuti illegittimi

FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI GIU’ LE MANI DAI PORTI!!! I dipendenti dell’Autorità Portuale di Ancona incrociano le braccia contro I tagli ritenuti illegittimi – I dipendenti dell’Autorità Portuale, unitamente a tutti i colleghi delle altre realtà italiane, oggi, 5 dicembre 2012, hanno deciso di astenersi dal lavoro per manifestare tutto il loro dissenso contro gli effetti di una circolare. a firma del Direttore Generale per i Porti, che prevede l’arbitraria estensione, alle Autorità Portuali, degli effetti del D.L. 7812010, ossia il taglio, per i dipendenti statali, di qualsiasi aumento contrattuale percepito dopo il 31/12/2010. Il provvedimento. che “piove” sulle A.P. dopo quasi due anni dall’emanazione, cancella gli incrementi stìpendìaf (a regime l’aumento è di circa 100/150 €) derivati dal rinnovo del C.C.NL dei Lavoratori dei Porti (approvato a suo tempo dalla stessa Autorità di contro llo del Ministero) ed impone coercttivamente la restituzione delle somme già percepite dal 1 gennaio 2011 ad oggi (s i par la di non meno di 2.000€ a testa, sui qua li i dipendenti hanno già pagato le tasse!). Come non bastasse, tale ini ziativa è da poco stata precedut a da un cons istente taglio dei buoni pasto (quasi 100 ( in meno al mese) introdotto con la “Spendmg Review”.E’ necessario sottolin eare che la stessa circolare ministeriale confligge con la natura giur idica delle A.P., Enti Pubblici non economici istituiti con la Legge 84/94 che, in base all’An. 10, comma 7, al fine di render e più agevo le il reper imento di professionalità molto diverse tra loro (si va dall’amministrazione del Demanio Marittimo alla promozione ed al marketing , dalla redazione di proge tti tecnic i alla gestione della Sicurezza del Lavoro e della Security Portuale) , prevede l’assunzion e delle stesse con contratti di dirit to privato, regolam entati dal C.C.NL dei lavoratori dei Poni e, comunque, sempre secondo i dettami del Codice Civile, fermo restando che questi non possono godere delle agevolazioni riserva te ai dipend enti pubbli ci in termin i.ad esempio, di mobilità e di maggior tutela del posto di lavoro. Per la prima volta quindi , e non salo nel settore dei port i, si ravvisa una vera e propria intro missione indebita (il Ministero non è parte firm ataria del C.C.N.L.) all’intern o del rapp orto di lavoro tra l’A.P. ed i propri dipendenti. La stessa Assoportt • Associazione dei Porti ttalia ni . parte datoriale firma tar ia del C.C.N.L. . ha giudicato nega tivamente tale intromissione e. forse unico caso nella storia italiana, si è schierata a favore della posizione dei Dipend enti e contro un provvedimento che. come sottoli neato dallo stesso Presidente Luigi Merlo , rischia di minare la pace sociale in banchin a e di ridurre drasticamente la competitiv ità dei porti stessi . Si evidenzia inoltre che. se a similitudine di qua nto imposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. anche altre Istituzioni ritene ssero di dover app licare lo stesso princip io (!’ingerenza sui contratti di diritto privato) si avrebbero effetti devastanti su qualsiasi C.C.N.L: dai metatmeccanici, ai giornalisti, al commercio, e così via. Senza contare che. di volta in volta, si configurerebbero dei prelievi tributari destinati ad una singola “cateqona”, in aperta violazione dei principi della Costituzione. Alla luce di tutto ciò, la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può che essere ritenuta inaccettabile da tutti i lavoratori delle Autorità Portuali italiane, che pertanto porranno in essere tutte le iniziativ e praticabili al fine di scongiurarne l’applicazione.

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