Manovra: depressa l’economia marchigiana, un autentico salasso per lavoratori e famiglie marchigiane

CGIL Marche Manovra: depressa l’economia marchigiana, un autentico salasso per lavoratori e famiglie marchigiane I recenti dati dell’Istat, Ocse, CS Confindustria, evidenziano la drammaticità della situazione italiana confermando quanto la CGIL sostiene ormai da tempo.L’andamento del Pil, la produzione industriale, le esportazioni, i consumi, le tendenze del mercato del lavoro soprattutto giovanile e femminile mostrano chiaramente tutti i problemi dell’economia reale del nostro Paese.Dati e tendenze generali sufficientemente preoccupanti ai quali, nella nostra regione, si somma anche uno “specifico marchigiano”:I dati relativi alla produzione industriale evidenziano difficoltà nei settori manifatturieri che caratterizzano il tessuto produttivo locale (mobile, TAC, elettrodomestici); analogamente avviene per i consumi.Le ripresa dell’export nel primo semestre dell’anno (+11,9% rispetto al 2010) risulta nelle Marche notevolmente più bassa rispetto alle altre regioni del Centro (+14,7%) e al complesso delle esportazioni nazionali (+15,8%): rispetto ai volumi di esportazioni italiane, la quota di export delle imprese marchigiane è passato dal 3,5% del 2007 al 2,5%, mentre rispetto all’export del Centro Italia la quota marchigiana è passata dal 22,3% al 16,2%. Notevoli difficoltà si riscontrano ancora nelle tipiche produzioni manifatturiere: l’export del calzaturiero è tornato a crescere ma è ancora lontano dal recuperare i volumi pre crisi; peggiore è la situazione del mobile che risulta ancora fermo (+0,4% rispetto al 2010 e -26,1% rispetto al 2007) e degli elettrodomestici ancora con il segno (-4,9% rispetto al 2010 e –52,7% rispetto al 2007).Emergenza giovani e lavoro: nelle Marche la disoccupazione giovanile arriva all’impressionante tasso del 15,7%, ovvero al triplo di quella complessiva e ci sono 40 mila NEET ovvero giovani che non trovano lavoro, non vanno più a scuola e non frequentano alcun corso di formazione.La manovra appena approvata in Parlamento, iniqua, sbagliata, depressiva, non risolve i problemi del Paese ma li aggrava ulteriormente colpendo soprattutto i cittadini e le famiglie. Anziché sostenere la crescita favorendo i consumi, il Governo ha disposto l’aumento dell’aliquota IVA che colpisce i consumi e penalizza soprattutto i redditi più bassi.E’ facile comprendere come l’aumento dell’IVA indebolisca ulteriormente le già precarie condizioni dei settori manifatturieri marchigiani produttori prevalentemente di beni di consumo (calzature, mobile, elettrodomestici, ecc.).La manovra colpisce soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati con bassi livelli di reddito; peraltro nelle Marche sia le retribuzioni dei lavoratori che gli importi delle pensioni sono mediamente più basse rispetto alla media nazionale. Un differenziale che cresce per le pensioni di vecchiaia e anzianità (mediamente pari a 788 euro lordi mensili medi) e in particolare per quelle relative ai lavoratori dipendenti (855 euro mensili, inferiori di 282 euro rispetto a quelli medi nazionali). Si aggiungono poi le differenze “di genere” con le donne che percepiscono pensioni notevolmente più basse di quelle degli uomini.Inoltre, la manovra colpisce soprattutto le lavoratrici anticipandone al 2014 l’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni: anziché intervenire per favorire una maggiore e più qualificata presenza delle donne nel mercato del lavoro e limitandone le storture che penalizzano le donne durante la vita lavorativa e poi da pensionate, il Governo aggiunge all’iniquità attuale, nuova e insopportabile iniquità.Il Governo non mette “le mani dappertutto” ma le mette soprattutto nelle tasche dei più deboli.Si stima che l’impatto della manovra per una famiglia media marchigiana in poco meno di tre anni sia di circa 5.700 euro (112 euro nel 2011, 1.123 euro nel 2012, 2.155 euro nel 2013 e 2.375 euro nel 2014): un autentico salasso.Nelle Marche, l’impatto complessivo della manovra in termini di tagli e minori spese e di maggiori entrate sarà pari a circa 3,7 miliardi di euro.La CGIL ha proposto una contromanovra che dovrebbe generare una crescita del PIL del 2% l’anno oltre a garantire il necessario equilibrio dei conti pubblici attraverso: l’introduzione di imposte sulle grandi ricchezze e sui grandi immobili, un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale, la costituzione di un fondo per la crescita e l’innovazione, l’incentivazione alla formazione e occupazione giovanile(v. scheda allegata) Export 1° semestre (valori in €)   2007 2008 2009 2010 2011% 11/10% 11/09% 11/07 ITALIA 182.776.361.130 191.663.288.701 143.953.618.256 162.330.618.887 187.969.410.292 15,8% 30,6% 2,8% CENTRO 28.265.676.769 27.763.511.060 22.370.641.005 25.484.101.152 29.221.881.330 14,7% 30,6% 3,4%MARCHE di cui: 6.315.791.714 5.557.856.724 3.930.625.693 4.217.448.306 4.719.494.086 11,9% 20,1% -25,3% calzature 782.863.327 758.671.849 606.844.203 599.518.310 695.471.186 16,0% 14,6% -11,2% mobile 325.809.560 329.805.587 227.656.391 239.858.055 240.771.017 0,4% 5,8% -26,1% elettrodomestici 991.253.502 790.893.906 454.119.488 493.299.278 468.974.859 -4,9% 3,3% -52,7% Elab. CGIL – dati IstatEXPORT 1° SEMESTRE: MARCHE IN % RISPETTO A CENTRO E ITALIA 2007200820092010201122,3%20,0%17,6%16,5%16,2%3,5%2,9%2,7%2,6%2,5% Effetti complessivi della manovra sulle famiglie  2011 2012 2013 2014 totale maggiori entrate (in mil. €) 2.602,6 20.676,4 35.440,3 39.349,0 98.068,3 minori spese (in mil. €) 237,1 7.598,9 18.824,6 20.444,6 47.105,2 totale effetti della manovra (in mil. €) 2.839,7 28.275,3 54.264,9 59.793,6 145.173,5 costo a carico delle famiglie (in €) 112,8 1.123,1 2.155,1 2.375,0 5.766,0 effetti complessivi nelle Marche (in mil. €) 71,9 715,5 1.373,0 1.513,1 3.673,4 Cooperative: aumento base imponibile sottoposta a tassazione oggimanovra30%43%55%68%27%34%20%23%0%3% 

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