Cgil, Cisl e Uil Marche e Piano socio-sanitario: lettera ai consiglieri regionali

Il Consiglio Regionale delle Marche si appresta ad approvare nella seduta dell’8 agosto, il Piano Socio Sanitario Regionale 2023/2025, già inserito all’ordine del giorno, riteniamo perciò importante condividere direttamente con Voi la nostra opinione in materia, sostenuta dal confronto diretto con tanti cittadini marchigiani .

Valutata l’ultima stesura dell’atto in questione , comprendente le modifiche apportate dalla commissione consiliare competente, CGIL, CISL e UIL Marche non possono che esprimere delusione e rammarico per non aver ritrovato al suo interno, le indicazioni e i suggerimenti avanzati dalla parte sindacale nel vano tentativo di socializzare e condividere con Presidente della Giunta ed Assessore competente , un percorso comune che pensiamo avrebbe portato ad un reale miglioramento della sanità marchigiana per il triennio 2023/2025, nonostante in più occasioni lo stesso Assessore avesse condiviso le nostre eccezioni e garantito le necessarie integrazioni e modifiche a riguardo.

Non è stata ascoltata neanche la voce di tanti cittadini che il 15 luglio, sfidando il caldo, avevano manifestato il proprio dissenso scendendo in piazza ad Ancona con CGIL,CISL,UIL

Si conclude di fatto un percorso tutto burocratico, basato essenzialmente sull’imbonimento delle istituzioni locali, su promesse a lunga scadenza, su ipotesi di rafforzamento della ospedalità a discapito di quella che doveva essere invece il vero obiettivo del piano ovvero una reale implementazione dell’assistenza territoriale, basata sul superamento delle disuguaglianze, a garanzia di pari opportunità per tutti i cittadini marchigiani nell’accesso alle cure ed ai relativi servizi sociosanitari.

Un documento che riteniamo carente rispetto alla gestione della quotidianità e senza risposte alle necessità urgenti della cittadinanza, in particolare quella che non può permettersi cure private a pagamento o che non riesce più a sopportare le rette delle strutture residenziali, diventate per molti  insostenibili.

Nulla di immediato per la riduzione delle liste e dei tempi di attesa per l’accesso a visite specialistiche e alla diagnostica, e nulla per rendere in tempi brevi più agevole l’accesso alle prenotazioni. Difficoltà nella rilevazione dei reali fabbisogni della popolazione, nessuna certezza sulla reale integrazione sociosanitaria che deve passare attraverso la coincidenza degli Ambiti Territoriali Sociali con i Distretti Sanitari ( a riguardo, a rischio l’attuazione del vigente piano regionale sulla non autosufficienza), incertezze e confusione nella riclassificazione della rete ospedaliere in funzione del DM 70/2015, e delle strutture per l’assistenza territoriale previste dal più recente DM 77/2022.

Nulla di concreto, nei tempi e nelle modalità, per quanto riguarda il potenziamento del sistema di emergenza urgenza, che rappresenta oggi un vero e proprio “sistema salvavita” grazie ai mezzi di soccorso avanzati, ma solo se dotati delle specifiche attrezzature e professionalità, invece del tutto carenti.

Del contenuto del Piano abbiamo condiviso con la Giunta la rilevazione delle tante criticità che caratterizzano oggi la sanità marchigiana, così come la individuazione degli obiettivi da raggiungere, ma non possiamo che bocciare l’assoluta mancanza di definizione delle modalità con cui raggiungere quegli obiettivi, delle risorse, ma soprattutto dei tempi. E’ evidente che, se la maggior parte degli interventi previsti si basa sulle risorse e sulle scadenze previste dal PNRR che, se tutto va bene, il PSSR sarà già scaduto.

Da ricordare inoltre che la stessa attuazione del PSSR è affidata alle Aziende nate dalla

L.R. 19/22, relativa alla soppressione dell’ASUR e della Azienda Marche-Nord, che ha dato origine ad ulteriori 3 aziende (oggi 7 in tutto anziché 4), moltiplicando i centri decisionali, gestionali ed organizzativi, oltre quelli di costo.

Tali aziende stentano a decollare perché ancora prive del proprio Atto Aziendale e quindi del proprio assetto organizzativo e funzionale.

Il Governo regionale ha scelto di non risolvere con pragmatismo ed immediatezza i problemi quotidiani della salute dei marchigiani, preferendo invece produrre un corposo testo che di fatto rinvia a tempi lunghi ogni necessaria forma di intervento provocando a nostro parere nel breve periodo, un aumento del disagio e delle difficoltà per la maggior parte degli utenti.

Ciò nonostante, CGIL, CISL e UIL Marche continueranno con impegno ad insistere e adoperarsi affinché alcune delle proposte, avanzate dalla parte sindacale per la soluzione immediata dei problemi che più stanno a cuore ai marchigiani, siano riprese e valutate positivamente dalla Regione in quella che continuerà ad essere, indipendentemente dai tomi accademici, la gestione quotidiana del sistema sanitario regionale.

Auspichiamo che sin da subito i tavoli tematici ipotizzati dal Dipartimento salute congiuntamente ad ARS, aziende sanitarie e a CGIL, CISL UIL, possano riprendere i loro lavori con un reale mandato politico volto a trovare soluzioni condivise idonee alla migliore gestione dell’intero sistema sanitario regionale e quindi idonee a rendere più fruibili i servizi sociosanitari da parte di tutta la popolazione marchigiana.

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