FILCTEM CGIL: AD ANCONA, OGGI LA CONFERENZA NAZIONALE SULL’IMMIGRAZIONE.

FILCTEM CGIL  LA SITUAZIONE NELLE MARCHE Cresce il numero degli immigrati nelle Marche. Oggi, nel corso della conferenza nazionale sull’immigrazione ad Ancona, promossa dalla Filctem Cgil, si è fatto il punto della situazione per comprendere meglio i problemi e le complessità di una categoria, quella dei lavoratori chimici, tessili, dell’energia e delle manifatture, che vede una massiccia presenza di stranieri che, con oltre 110mila lavoratori migranti regolari, sfiora il 9% del totale dell’occupazione nei settori del proprio “perimetro” contrattuale. Presenti, tra gli altri, il segretario nazionale Filctem, Emilio Miceli, la segretaria nazionale Cgil, Vera Lamonica, la segretari nazionale Filctem Delia Nardone, Domenico Ticà, segretario generale Filctem Cgil Marche e Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche.I DATI NELLE MARCHE –  Al 31 dicembre 2012, secondo i dati Istat, sono 139mila i cittadini stranieri residenti nelle Marche, pari al 9% del totale dei residenti: una percentuale superiore alla media italiana che si attesta sul 7,8%. Nel 2011, i cittadini stranieri erano 144mila pari all’8,7% contro il 6,8% della media nazionale, mentre nel 2010 erano 146mila pari al 9,4% a fronte del 7,5% della media nazionale. Nel 2012, sono nati 2444 bambini da genitori stranieri, pari al 18,5% del totale dei bambini nati nelle Marche: questo significa un bambino ogni 5 nati. Nel 2011 sono nati 2631 bambini, nel 2010 sono stati 2568. I principali paesi d’origine sono Romania, Albania, Marocco, Macedonia, Cina, Ucraina, Polonia, Tunisia, Moldova, Pakistan (dati 2010). Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2011-2012, nelle Marche ci sono oltre 26mila alunni con cittadinanza non italiana, che frequentano le varie scuole e rappresentano l’11,8% del totale degli alunni (la media italiana è pari all’8,4%). Nelle Marche, ci sono 29 scuole a maggioranza straniera e in particolare 11 nella provincia di Macerata (pari al 3,5% del totale), 5 nella provincia di Ancona (1,2%), 1 nella provincia di Pesaro-Urbino (0,5%), 1 nella provincia di Ascoli Piceno (0,5%).IMMIGRATI E OCCUPAZIONE, I NUMERI DELLE MARCHE – Secondo un’indagine della Filctem Cgil nazionale, nel corso degli ultimi cinque anni (2008-2012), la crisi ha colpito in misura minore gli immigrati: se gli italiani sono calati di un milione di unità, gli occupati comunitari ed extracomunitari hanno invece un incremento di circa 300mila lavoratori. Per quanto riguarda le Marche, come ha sottolineato Domenico Ticà, segretario generale Filctem Cgil Marche, “il 14,68% degli iscritti alla Filctem è straniero, più 4% della media nazionale; i 2/3 sono occupati mentre 1/3 risulta espulso dal lavoro. Nonostante il calo di occupati, il calzaturiero occupa il 18,85% di stranieri e la gomma e plastica oltre il 30%”. Ticà ha quindi evidenziato, sulla base di una ricerca Filtem, come gli immigrati “risultino sempre più occupati in lavori dequalificati, rischiosi e dove le condizioni lavorative risultano peggiorate per l’85% degli stranieri mentre il 12,1% fa notare la crescita del lavoro irregolare e il 12,8% punta il dito sulla  riduzione dei diritti”. Un altro dato importante è costituito dal fatto, sempre secondo il segretario Filctem, “circa il 12% del Pil marchigiano deriva dal lavoro degli stranieri e dunque il problema dell’integrazione  non è più rinviabile”.  IL SEGRETARIO NAZIONALE FILCTEM, MICELI – “Non è più tollerabile – ha esordito Emilio Miceli, segretario generale Filctem Cgil nazionale – che in Italia, su questa parte più fragile della popolazione, si riversino gli umori più negativi che si traducono nel mancato rispetto dei diritti di cittadinanza e di lavoro. Occorre quindi rivendicare per tutti il valore del contratto, che unisce e non discrimina nessuno. La grave crisi economica non può rappresentare un alibi per nessuno: la partita si vince se riusciamo a battere le diseguaglianze e a garantire ad ogni lavoratore un’occupazione dignitosa”.

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