INVECCHIAMENTO ATTIVO E SOLIDARIETA’ TRA LE GENERAZIONI: I SINDACATI IN CAMPO NELLE MARCHE OGGI CONVEGNO AD ANCONA DI SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL MARCHE. “DA UNA SCELTA SOLIDALE AD UN IMPEGNO OBBLIGATO”

SPI CGIL     FNP CISL      UILP UIL Marche INVECCHIAMENTO ATTIVO E SOLIDARIETA’ TRA LE GENERAZIONI: I SINDACATI IN CAMPO NELLE MARCHE OGGI CONVEGNO AD ANCONA DI SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL MARCHE.“DA UNA SCELTA SOLIDALE AD UN IMPEGNO OBBLIGATO” La promozione all’invecchiamento attivo rappresenta una risposta, forse la principale, dell’Unione europea alle sfide poste dal crescente invecchiamento demografico. Con “invecchiamento attivo” s’intende definire le condizioni affinchè si possa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro. L’impegno della Ue ha portato a designare il 2012 come l’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Questo oggi è il tema che è stato discusso, con vari interventi tra cui i rappresentanti della Ferpa, il sindacato unitario europeo dei pensionati, al convegno presso la Facoltà di Medicina ad Ancona, promossa da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp  Uil Marche. Le Marche, con il 22,4% della popolazione ultra65enne e il 19,3% compresa tra i cinquanta e i 64 anni è, a pieno titolo, una delle regioni più longeve d’Italia e d’Europa e interessata al progetto europeo. Nelle Marche si contano ad oggi 1667 associazioni di volontariato impegnate nei campi più disparati: dalla protezione civile ai centri sociali, dalle università della terza età alle associazioni che prestano la loro opera sia in ambito sociale sia sanitario. I pensionati sono presenti in modo massiccio in queste associazioni, segno evidente che hanno ancora voglia di fare qualcosa per la società. Tutte opportunità che sino a ieri erano accessibili anche per una classe d’età che dai 50 anni in su trovava soddisfacimento al di fuori dell’attività lavorativa aiutando gli altri e istruendosi. Opportunità però che dopo le riforme pensionistiche non saranno più possibili se non per età molto mature. L’età pensionabile infatti sarà di circa 70 anni rispetto ad un’aspettativa di vita mediamente di 79 anni per gli uomini e 84 per le donne. Dato il contesto, si pongono vari interrogativi. Come affrontare un invecchiamento vitale e dignitoso? Quale ruolo per la prevenzione? La Regione Marche è in grado di far fronte a queste nuove esigenze? Il sindacato, dal canto suo, continuerà a battersi affinché  l’invecchiamento sia sempre più una risorsa sociale, supportata da strutture e servizi pubblici ad hoc. 

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