Sanità Regionale: radiografia delle criticità

La regione cambi passo

Occorre un cambio di passo

Entro Aprile sono in scadenza circa 1400 contratti a tempo determinato tra infermieri ed operatori socio sanitari, se non vi saranno proroghe dei loro contratti si rischia la paralisi della sanità marchigiana.

Nell’ambito di risorse determinate a livello regionale, l’autonomia conferita alle nuove AST rischia di non esser produttiva di nessun vantaggio rispetto alla situazione precedente se non si interviene con linee di indirizzo certe, superando i vincoli del tetto di spesa o, quanto meno, se non si recuperano tutti i margini di possibile spesa attualmente previsti per il personale dal Dlgs 35/2019 (“Decreto Calabria”).

A questo si aggiunge un esercito di precari in attesa di stabilizzazione in base alle due procedure attualmente utilizzabili: la “Madia” con diritto alla stabilizzazione con almeno 36 mesi di servizio e la procedura per i precari del periodo covid dove il requisito minimo di accesso alla procedura scende a 18 mesi; la stima del personale complessivamente coinvolto è di circa 400 unità per tutto il SSR comprendente anche personale della dirigenza medica.

Ulteriore fronte è rappresentato da tutti gli idonei delle graduatorie in essere, in modo particolare la graduatoria degli infermieri con imminente scadenza al 5 Marzo e quella degli OSS con scadenza al 6 Agosto: la regione non può autonomamente deliberare sulla ultrattività delle graduatorie occorre però che qualora esista un dispositivo di legge sia emenata con urgenza una direttiva vincolante nei confronti degli enti gestori delle graduatoria in modo da rendere efficace la proroga.

Da ultimo occorre che il SSR si attivi per recepire tutte le novità contenute nel recente rinnovo del CCNL di settore a partire dall’indennità di pronto soccorso.

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