Un’altra incompiuta sul territorio della Provincia di Ancona

FILLEA-CGIL FILCA-CISL FENEAL-UILSegreterie provinciali Ancona    Le Segreterie Provinciali di Ancona sono fortemente preoccupate per il fermo dei lavori dell’ampliamento della terza corsia A14 tra Senigallia e Ancona Nord, a seguito della rescissione contrattuale della settimana scorsa da parte di Autostrade per l’Italia nei confronti del Consorzio Samac. Tale stop dei lavori rischia di far saltare circa 200 posti di lavoro, occupati  presso il Consorzio Samac, più circa altri 300 posti di lavoro delle aziende in sub-appalto e dell’indotto in cui sono ricomprese alcune aziende locali. La gravità della situazione è maggiore se si tiene conto che i lavoratori edili impegnanti nella realizzazione di questa opera non hanno diritto alla mobilità ma solo alla disoccupazione oggi Aspi.Un ennesimo duro colpo per il settore dell’edilizia marchigiana già fortemente provato dalla crisi del comparto dell’edilizia civile e industriale e dal fermo dei lavori ormai da due mesi dei cantieri della Quadrilatero a Fabriano.Si richiede, pertanto, al Consorzio Samac ed ad Autostrade per l’Italia in qualità di committente dei lavori appropriate garanzie e tutele per i lavoratori che potrebbero subire un provvedimento immediato di licenziamento in relazione a chi subentrerà nei lavori, visto che si parla già di Pavimental, società del gruppo Autostrada.  Infine, le Segreterie Provinciali chiedono un incontro urgente alla Regione Marche nella persona del Presidente Spacca per illustrare le ricadute occupazionali ed economiche di questo ennesimo fermo lavori di una delle grandi opere marchigiane e del possibile rischio d’incompiuta visto che i lavori potrebbero ripartire non prima di un anno e mezzo. 

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