Le Camere del Lavoro delle Marche:
Alessandro Pertoldi – Segretario Generale Regionale FP CGIL Marche L’impegno che il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda aveva preso di fronte ai sindacati di categoria siglando il protocollo d’intesa sul precariato in sanità, si è tradotto in una direttiva alle Regioni per la proroga di tutti i contratti di lavoro in essere. Ora la Regione Marche non ha alcun alibi per non prorogare il rapporto i lavoro dei professionisti sanitari, tecnici e di assistenza il cui ruolo è irrinunciabile per la tenuta e il livello qualitativo dell’intero sistema sanitario regionale. Oggi va affrontata una vera e propria emergenza rappresentata dalla scadenza dei contratti di lavoro a tempo determinato. L’emergenza va affrontata nell’interesse dei cittadini perché ci riferiamo ad operatori che assicurano servizi essenziali alla persona per i quali si devono trovare percorsi di stabilizzazione. In attesa della definizione dell’atto normativo che fornirà alle Regioni le coordinate e gli strumenti adeguati per poter stabilizzare e quindi inserire in organico tutte le professionalità di cui c’è bisogno, la Regione Marche, in forza alla Direttiva del Ministero della Salute del 10 dicembre, proceda ora alla proroga dei rapporti di lavoro. Inoltre, sempre alla Regione chiediamo : l’avvio di una verifica complessiva delle attività attualmente esternalizzate per verificare se esistono le condizioni di riportare in gestione diretta tutte quelle attività che garantiscono prestazioni di assistenza sanitaria alla persona, limitando il ricorso alle esternalizzazioni per le sole attività di supporto e comunque valutandole in termini di costi efficienza ed efficacia ;la garanzia di risorse regionali, in uguale misura per tutte i territori, da destinare alla contrattazione decentrata di Area Vasta a sostegno del processo di riorganizzazione che investe tutto il Servizio sanitario regionale (ASUR ed Aziende Ospedaliere) ;la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori delle cooperative sociali che operano prevalentemente nel campo delle fragilità sociali ovvero nei servizi della salute mentale, delle dipendenze patologiche e della disabilità.