Le Camere del Lavoro delle Marche:
Alessandro Pertoldi – Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Marche ? La Funzione Pubblica CGIL delle Marche esprime profonda preoccupazione per l’approvazione della legge di conversione del decreto 95/2012, la cosiddetta “spending review” contenente il riordino delle Province, oltre ad una radicale manovra di tagli lineari a tutte le Pubbliche amministrazioni. Il riordino delle Province è un tema cruciale. Nelle Marche è in gioco la professionalità di più di 2.200 lavoratori attualmente presenti nelle attuali cinque province ma anche il mantenimento, da parte del sistema pubblico, di molti servizi essenziali. Per come è stata congegnata, appare l’ennesima azione con l’intento di fare cassa a scapito dei servizi ai cittadini e del lavoro pubblico. L’architettura istituzionale è una questione delicata, complessa e non può essere ridisegnata con una legge approvata senza il necessario confronto con tutti i livelli istituzionali e con le forze sociali, senza porsi il problema di come gestire gli effetti collaterali di una soluzione affrettata. La Funzione Pubblica CGIL delle Marche ritiene che una riforma del sistema istituzionale debba essere funzionale ad un innalzamento della qualità ed efficienza della pubblica amministrazione, valorizzando quanti operano da anni con professionalità al servizio dei cittadini. Con questa manovra, si rischia di sacrificare professionalità anche specifiche che hanno garantito il funzionamento di questi servizi nonostante gli innumerevoli tagli che hanno colpito in questi anni tutti gli enti locali e quindi anche le Province. Si rischia di indebolire o chiudere servizi fondamentali, come le politiche attive del lavoro, paradossalmente in una fase di profonda difficoltà in cui versa anche il nostro sistema occupazionale marchigiano. In particolare, i Centri per l’Impiego la cui funzionalità è stata sino ad oggi garantita grazie anche ai lavoratori precari i cui contratti a tempo determinato sono prossimi alla scadenza. È quindi urgente e prioritario garantire la prosecuzione del rapporto di lavoro di queste figure nella prospettiva di una loro stabilizzazione per poter assicurare un servizio fondamentale ai cittadini.