SWITCH-OFF: SEMPRE PIU’ CONCRETO IL RISCHIO CHE “SI SPENGANO” LE TV LOCALI

SLC-CGIL Marche e Macerata    Esattamente una settimana fa, martedì 22 Novembre, perdeva la vita RENZO SALVADORI, tecnico di Alta Frequenza. Un intervento di conversione in digitale degli impianti trasmittenti del sito di Peglio (PU) svolto “d’urgenza” in condizioni atmosferiche proibitive ha provocato un drammatico incidente stradale. Miracolosamente illesi gli altri due tecnici che erano con lui, le “morti bianche” avrebbero potuto essere tre. Così si muore anche di switch-off. L’inaudito calendario di passaggio al digitale terrestre, infatti, sta costringendo i tecnici di tutte le emittenti televisive marchigiane ad operare in condizioni spesso estreme in una stagione -l’inverno- assolutamente inadeguata all’operatività su postazioni spesso impervie e poste a quote soggette a ghiaccio e neve o all’insidia del fango e degli smottamenti, quando a infierire è la pioggia. Come è successo a Renzo Salvadori. Non parliamo poi degli antennisti che si troveranno a dover operare sui tetti di molte case da qui ai prossimi mesi, anch’essi esposti a rischi maggiori sempre a causa del periodo stagionale tradizionalmente avverso. L’assoluto quadro di incertezza tecnica, il mancato coordinamento con l’Abruzzo per lo switch-off (che provocherà interferenze e quindi schermo nero in parte delle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), la mancanza di frequenze “coordinate” con i Paesi balcanici che costringeranno le tv locali a diminuire la potenza di trasmissione su valori dalle 100 alle 1000 volte inferiori rispetto alle omologhe emittenti nazionali per non disturbare le legittime trasmissioni dai Paesi vicini, provocheranno il drastico ridimensionamento delle tv marchigiane con conseguenze davvero pesanti sull’occupazione e sul pluralismo dell’informazione. Il recente successo dell’operazione di Michele Santoro, infatti, dimostra quanto sia forte il peso in audience delle tv locali e quanto possano fungere da contraltare al mercato bloccato delle tv nazionali, monopolizzato da due o tre soggetti al massimo. Per questi motivi anche la CGIL si unisce al coro di tutte le Istituzioni locali, delle Associazioni di categoria e delle Emittenti televisive che hanno chiesto alle Autorità competenti di rimandare lo switch-off nelle Marche al Maggio 2012, in concomitanza con quello abruzzese.  

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