CCIAA delle Marche: Il giudice conferma che c’è stata attività antisindacale

La Camera di Commercio non ha consentito di esperire le procedure di confronto sindacale come invece previsto dal CCNL di comparto: la Corte d'Appello conferma la condotta antisindacale

La Corte d’Appello ha confermato la fondatezza delle nostre motivazioni

Il 14 Luglio la Corte d’Appello di Ancona – sezione lavoro – ha confermato la condotta antisindacale della CCIAA delle Marche, subentrata alla soppressa CCIAA di Macerata già condannata nell’ottobre del 2018 per non aver attivato le procedure di confronto relativamente alla quantificazione del tetto di straordinario da far confluire nella banca delle ore.

Nonostante il giudice del lavoro avesse già ravvisato la fondatezza delle nostre ragioni con decreto emesso il 26/11/2018, la CCIAA delle Marche aveva successivamente fatto opposizione con l’effetto di ottenere un definitivo rigetto da parte del giudice in data 21/01/2021.

Successivamente le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Marche, in data 13/10/2021 essendo venute a conoscenza di un probabile appello da parte della CCIAA avevano formalmente chiesto alla stessa di essere convocate sui temi oggetto del ricorso in modo da aprire il confronto e, di fatto, eliminare le motivazioni a base della già censurata attività antisindacale, questo avrebbe evitato il perdurare della lite legale e, sopratutto il dispendio di denaro pubblico in spese legali.

La CCIAA Marche ha comunque deciso di procedere con l’appello al quale è seguita la conferma da parte dei giudici della condotta antisindacale.

A questo punto riformuliamo la stessa domanda che abbiamo posto alla CCIAA oltre un anno fa: quanti pubblici denari son stati spesi inutilmente ?

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