Le Camere del Lavoro delle Marche:
Gianni Venturi, Segretario Generale Cgil Marche La circolare emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di attuazione del Decreto Milleproroghe sugli eventi calamitosi è a dir poco sconcertante. Le risorse necessarie dovranno essere trovate aumentando al massimo le addizionali IRAP ed IRPEF, l’accisa sulla benzina di 5 centesimi e, soltanto dopo tali misure, sarà possibile attingere al Fondo Nazionale della Protezione Civile. A parte il fatto che il Fondo Nazionale risulta incapiente, ciò che risulta inaccettabile è il principio che sta alla base del provvedimento. Principio secondo il quale chi c’ha la calamità se le paga; anzi aumentando al massimo le addizionali e l’accisa sulla benzina, aggrava la condizione delle imprese e delle persone già colpite. Tanto più quando, come nel caso delle Marche, ad essere interessata è una porzione larghissima del territorio regionale ed un numero rilevantissimo di imprese e di cittadini. E’ una logica aberrante che riesce a tenere insieme spinte antisolidaristiche ed impulsi vessatori e che rivela il vero volto e la vera cultura che sta dietro a tutto l’impianto federalista. davvero possiamo farne a meno! Ci si assuma piuttosto la responsabilità di recuperare 300 milioni di euro con l’accorpamento delle elezioni amministrative e dei referendum da mettere a disposizione dell’emergenza e si costituisca, in un clima di leale collaborazione istituzionale, un coordinamento degli interventi. La CGIL delle Marche torna a chiedere che vengano ripristinati i finanziamenti ordinari per la difesa del suolo drasticamente tagliati dalla manovra di correzione dei conti pubblici; un Piano Straordinario di riassetto idrogeologico e di intervento sui litorali e sulle spiagge; una legislazione coerente di riduzione di consumo del suolo. Può essere questa l’occasione per un Piano Straordinario per il lavoro e l’occupazione nei settori del risanamento ambientale da finanziare non aggravando la condizione dei produttori, imprese e lavoratori, ma tassando, da parte del Governo centrale, la rendita ed i grandi patrimoni.